di Francesca Pollastro
Quando mi
capita di vedere un bell’abito d’alta moda, un oggetto cult di
design o una foto pluripremiata, il mio primo pensiero è come riesca
l’autore in un lampo a raccontare con un tessuto, una forma, un
contrasto l’idea forte che vi è dietro.
Ogni forma
d’arte è innanzitutto un mezzo d’espressione e di comunicazione
di grande impatto e su questo siamo probabilmente quasi tutti
d’accordo.
Spesso non è il materiale a rendere prezioso un oggetto, mentre è assolutamente necessario che funzionalmente preziosa sia l’idea che vi si cela.
Spesso non è il materiale a rendere prezioso un oggetto, mentre è assolutamente necessario che funzionalmente preziosa sia l’idea che vi si cela.
Ugualmente affascinante è il processo creativo che porta alla
realizzazione dell’idea.
Recentemente è stato presentato a Torino ChaMcò, un progetto nato come un
gioco fra amici che possiede tutte le caratteristiche dell’intuizione
e della visione artistica: una linea di lampade-non lampade geniali
che sorprendono per la capacità di vedere oltre l’oggetto
definito, rimandando a significati e suggestioni slegate
dall’utilizzo tradizionale.
Insolito è
già il luogo dove prende forma l’idea, Bordighera, posto dei
ricordi caro alla creatrice Costanza Ricca Barberis che, per
scommessa, trasforma una bottiglia di champagne in una maestosa
lampada ispirata alla celebre Zettel’s di Ingo Maurer. L’obiettivo
consiste nel ricreare l’esplosione di bollicine attraverso i fili
d’acciaio.
Questa prima realizzazione, esposta alla Reserve di Bordighera, segna l’inizio di un’avventura creativa per Costanza, nota restauratrice torinese, che l’ha condotta a realizzare in un anno un’intera linea di lampade “tailor made” con il supporto tecnico dell’amico Pietro Mazza, proprietario di Eclissi, un vero e proprio laboratorio di luci.
Questa prima realizzazione, esposta alla Reserve di Bordighera, segna l’inizio di un’avventura creativa per Costanza, nota restauratrice torinese, che l’ha condotta a realizzare in un anno un’intera linea di lampade “tailor made” con il supporto tecnico dell’amico Pietro Mazza, proprietario di Eclissi, un vero e proprio laboratorio di luci.
Costanza Ricca Barberis insieme al suo collaboratore Pietro Mazza
Dall’intuizione della bellezza dietro l’ordinarietà dell’oggetto nasce ChaMcò.
Le bottiglie di
champagne vengono reinterpretate secondo una chiave di lettura
visionaria: la luce viene usata come un “messaggio in bottiglia”
frutto di una ricerca estetica lontana dalla produzione industriale e
più vicina a quella di un light artist.
Le lampade
ChaMcò manipolano la luce per creare gli effetti che Costanza
desidera riprodurre: l’esplosione in movimento delle “Bollicine
di Luce”.
La suggestione riesce perfettamente senza eccessi o
forzature: oggetti illuminanti divertenti da posizionare magari in
angoli insospettati per potenziare l’effetto sorpresa.
La
creatrice ha saputo trovare nella bottiglia “diversamente
illuminata” il giusto equilibrio tra forma e sostanza.
Due delle lampade della collezione ChaMcò create da Costanza
Che bel pezzo! Brava
RispondiEliminaVerissimo!!
EliminaL'amica Francesca è proprio brava ;)
Grazie!