Fashion Consultant & Personal Shopper

I'M NOT A FASHION BLOGGER, I'M A BLOGGER FASHION

mercoledì 30 luglio 2014

LOVELY SUNGLASSES. L'accessorio cool nella valigia!

Manca ancora qualche giorno all'inizio delle mie vacanze, ma io che sono previdente sto già pensando al contenuto della mia valigia, of course!
Dovreste farlo anche voi.
Anche quest'anno adotterò la tecnica sperimentata l'anno scorso, pochi capi e molti accessori!   
Date un'occhiata al post che ho pubblicato un anno fa e sopratutto, sbirciate la mia lista dei capi di abbigliamento selezionanti per l'occasione. 
Quest'anno alla suddetta lista apporterò alcune piccole modifiche, scegliendo di inserire qualche abitino in più ed eliminando il top e la gonna.    
Quindi la regola, se deve essercene una, stabilisce: accessori a volontà!      
Ampio spazio a tutto ciò che può apportare un tocco di personalità in più al look.      
Uno degli accessori sui quali bisognerebbe puntare questa stagione, ad alto tasso estivo, sono gli occhiali da sole!
Alla portata di gusti, stili e colori, anche loro, come qualsiasi altro accessorio che si rispetti, subiscono l'influenza delle tendenze moda reinventandosi ad ogni stagione.
Se tendenza deve essere, tendenza sia!
E allora per quest'anno infilate in valigia, insieme alla vostra scorta di accessori per l'estate, un paio di occhiali in grado di fare la differenza, un modello capace di resistere alla stagionalità per trasformarsi nel vostro pezzo cult.
Qualcosa del genere...



Ci vedo fucsia!

Che ne dite?
Quelli che indosso sono un paio di occhiali in limited edition del marchio Giuliano Fujiwara, nel colore fucsia!  
A volte basta davvero poco, la semplicità di un accessorio in grado di farsi notare e di regalare stile e personalità anche ad un look estremamente easy!  

Cenni Storici e news!
La maison Giuliano Fujiwara Design è un marchio di nicchia del lusso.
Nata a Milano nella seconda metà negli anni '80, è la realizzazione di quella che fu una brillante intuizione dello stilista: riuscire a fondere insieme con grande maestria, la cultura nipponica con l'artigianalità e l'eccellenza del Made in Italy.
Dagli anni '80 ad oggi il marchio Giuliano Fujiwara, ha puntato sulla qualità e sulla sperimentazione, caratteristica dedicata sopratutto ad acquirenti non convenzionali, dai palati estremamente esigenti.
Nel 2013 con l'avvento dell'importanza strategica dell'accessorio, il marchio ha deciso di adeguarsi alle esigenze del mercato, creando anche una propria linea di occhiali da sole.
Gli occhiali Fuwijawa sono rigorosamente prodotti in Italia, in provincia di Treviso, per la precisione a Segusino, dalla storica Lastes Group SRL, fondata nel 1968.
Il risultato è quello di aver realizzato occhiali prestigiosi, la cui produzione associa innovazione tecnologica, estrema cura dei dettagli e artigianalità: avvalendosi dei migliori artigiani dell'occhialeria italiana. 
          



   





Alcuni esempi della collezione di occhiali per Fujiwara    
   
Il lancio ufficiale della collezione di occhiali per Fujiwara, è previsto al Silmo di Parigi a settembre.  
Stay tuned!





venerdì 25 luglio 2014

PRENDITI UNA STAYCATION!




Anche questo post inizia con una domanda, esattamente come quello precedente..
Che cos'è una staycation?
E anche in questo caso come nel post sotto, si tratta di un'espressione tipica della cultura americana, forgiata, se così posso esprimermi, durante la crisi economica che colpì gli Usa nel 2008.
Oggi la parolina in questione è entrata a pieno titolo a far parte del vocabolario comune e si riferisce al trascorrere le vacanze stando dove sei!
Non so perché ma immagino le vostre facce deluse dalla spiegazione..
Sono sicura che vi aspettavate qualcosa di più esotico, vero?
Lo scopo fondamentale di una staycation è di ritemprare lo spirito e quindi non è detto che vi servano 10 ore di volo aereo, necessarie per raggiungere un'isola esotica, per poterlo fare.
Quindi, toglietevi dalla faccia quello sguardo accigliato, aprite la mente e seguite il filo del mio discorso..
Proviamo ad ipotizzare 5 cose strategiche da fare durante la nostra staycation cittadina:
fare un pic nic nel parco, qualcosa di evocativo, a tema magari, curando ogni più piccolo dettaglio, dall'abbigliamento, al cibo, alle suppellettili: calici, cestino, posate, piatti, ecc..
Come quello che si terrà domenica 27 luglio, a partire dalle 12.30, presso il Borgo Medioevale del Parco del Valentino, organizzato dal Circolo del Lettori di Torino in occasione del programma estivo.
Diversamente, affidatevi all'estro ed alla creatività di una cuoca eclettica come Sara Carenzi, in arte Cenerentola.
Cenerentola, sta per aprire al pubblico una nuova vetrina culinaria, Pret A Manger, in Corso Casale 104 a Torino.
Lei è la cuoca ideale per studiare menu e piatti a tema creativi per il vostro pic nic nel parco, spaziando dal dolce al salato, che verranno puntualmente consegnati dove preferite.   
fare l'aperitivo alle terme, avvolte in un morbido accappatoio e dopo esservi godute il relax dei percorsi nelle vasche ad acqua, lo scrub al sale, fanghi, massaggi e tutto ciò che vorrete concedervi di bello. 
Date un'occhiate alle proposte di QC Terme di Torino.      
fare uno shooting fotografico con un fotografo professionista, provare l'ebbrezza di trasformarvi in una modella per un giorno. 
Scegliere abiti, accessori, make up e una location fantastica: decidere se farvi fotografare nel vostro luogo preferito oppure volendo anche in studio.  
Il risultato sarà quello di trascorrere un giorno speciale, che vi lascerà in ricordo tante foto meravigliose da sfoderare, all'occorrenza, per gratificarvi nei giorni di scarsa favolosità. 
Se siete interessate a vivere l'esperienza dello shooting, allora contattate direttamente lo staff di Videostille.
fare shopping con una brillante Personal Shopper: eccomi qua!!  
Dimmi che cosa compri (e indossi) e ti dirò chi sei.
Oltre a trascorrere un pomeriggio divertente, prerogativa tipica dello shopping in se, la consulenza da parte di un'esperta di shopping, guardaroba e stile, vi aiuterà ad evitare di commettere i disastri tipici dello shopping da saldo o da sballo: taglie, colori, stampe e fogge, completamente fuori budget e fuori luogo.
Infine, dedicare un giorno intero, ma anche un week end, al vostro spirito: sparite dai social, leggete un buon libro, ascoltate musica e chiedetevi se siete davvero felici..            
     

            
         

  

mercoledì 16 luglio 2014

LA FAVOLOSITA'. Il segreto delle donne!

nel senso che io valgo.. (esempio di esercizio della favolosità)


Che cos'è la favolosità?
Ho letto da qualche parte che si tratta di un concetto americano, una classica americanata per intenderci, la cui massima applicazione si è manifestata nell'ormai iconica serie tv, Sex and the City. 
Non saprei dire quante volte mi è già capitato in questo blog, di citare quella serie..
Il blog in se, in fondo, è una gigantesca citazione.
Ad ogni modo, in Sex and the City la dedizione alla favolosità femminile rappresenta la miglior cura possibile da adottare, ogni volta che una donna si sente uno straccio.
In poche parole si tratta di prendere tutte le cose superficiali che caratterizzano la nostra quotidianità ed impiegarle per ottenere un risultato che abbia una certa profondità! 
Mi spiego con un rapido esempio che mi riguarda...
Se un giorno mi sento uno straccio (tipo in questi giorni), utilizzo tutte le astuzie superficiali possibili: abiti, accessori, make up, ecc.. per controbilanciare il mio malessere e tentare di risollevarmi.
Esattamente come fanno le eroine di quella serie: ogni volta che una di loro per qualche motivo si sente uno straccio, si mette in tiro ed esce a farsi un comopolitan con le amiche, il corrispettivo del più nostrano apericena.  
Esattamente come fanno, serie televisiva a parte, tutte le donne di buon senso che non desiderano, in certi momenti, limitarsi a prendere il muro a capocciate.
Ora, è chiaro che l'esercizio della propria favolosità non risolverà il problema che ci affligge, tuttavia può illuminare una giornata buia e far risplendere il sole dentro di noi.  
Naturalmente, tutte quelle piccole cose che fanno parte del mondo esteriore di una donna, sono solo l'aspetto superficiale della favolosità, anche se in realtà io sono convinta che la superficie abbia il suo peso.
Ma la favolosità essenzialmente va più a fondo, è una condizione mentale, un'atteggiamento positivo e pratico nei confronti della vita.
Come dice Bauman, uno dei più influenti pensatori al mondo: il fato e le sue unità di guerriglia, gli incidenti, determinano il quadro delle scelte che si pongono agli artisti della vita. Ma è il carattere a decidere le scelte di questi ultimi.
        

Un giorno di ordinaria favolosità (quando ti senti uno straccio)  

          

  
      

   

      

mercoledì 9 luglio 2014

BOYISH LOOK! Io che mi vesto come lui

Io non dico mai: che cosa mi metto?
Ho sempre il look pronto per ogni evenienza e non mi faccio troppi problemi, mi viene naturale.
Tuttavia, ci sono certi giorni in cui manca proprio l'ispirazione, del resto non si puo' pensare di essere sempre efficienti.
Così, per far fronte al calo di creatività che saltuariamente mi affligge, ho pensato di adottare una strategia: mi vesto Boyish, come lui!
Nel senso che mi ispiro al look maschile..
Perché direte voi, qual'è la strategia?
Semplice, la mancanza d'ispirazione spesso si accompagna al non volerci pensare troppo, alla stanchezza del momento, capita a tutte e non è un problema, certo!
Sappiamo bene che, per quanto possiamo essere esperte di stile, comunque la costruzione di un look femminile è decisamente impegnativo.
E' fatto di molti elementi, dettagli, accessori, insomma bisogna avere il tempo di pensarci un po' di più.
Invece, il look maschile è decisamente più easy, semplice da realizzare perché può essere costruito con pochi pezzi chiave, sapientemente miscelati.
Inoltre, una donna vestita da uomo rompe gli schemi, è affascinate e appare coraggiosa.
Che cosa vi serve sapere per interpretare il look boyish?
Se c'è una regola, stabilisce che bisogna riuscire a creare un mix raffinato tra elementi maschili ed elementi femminili.
Io ho fatto così.. facile, facile!      



#selfie


  
         

lunedì 7 luglio 2014

ODE ALLA CAMICIA. La camicia come una poesia.

Ci sono poesie che si rivelano dopo, perché ancora non avevano avuto il tempo di farsi vedere.
Poi a un certo punto è come se dicessero "eccomi qua, ora ci sono".
Magari non le avevi considerate, non ti piacevano.
E' come con i vestiti: li lasci lì, poi a un certo punto ti metti una camicia dimenticata da anni.
E' arrivato il suo momento: la guardi, la vedi, l'accogli, la prendi e la porti in giro.
La fai vivere.
A me piace questo rapporto, sia con gli oggetti, sia con le poesie, sia con i pensieri.
Tratto da un'intervista di Elle alla poetessa Patrizia Cavalli 

Con una camicia è proprio come dice la poetessa Patrizia Cavalli: la tiri fuori dall'armadio, un giorno in cui ti senti ispirata, semplicemente la indossi e la fai vivere a modo tuo, nello stile che ti è più congeniale.
Non capirò mai quelle donne che si ostinano a non volerla indossare!






     

venerdì 4 luglio 2014

LA PIGRIZIA TI FA BRUTTA. Il rammollimento dei costumi!

Una cosa deve essere assolutamente chiara quando ci vestiamo: quale messaggio desideriamo comunicare?  
Vestirsi non equivale certo ad indossare un'accozzaglia di cose, messe insieme alla rinfusa: abiti, accessori, forme e colori.
C'è chi sostiene che la moda è una scienza soggetta a regole piuttosto ferree: un linguaggio preciso, non verbale ma con una sua forza comunicativa.
E' un sistema di segni inequivocabile! 
Quando penso ad una donna che si veste per andare in ufficio, mi vengono subito in mente certe professioniste curate e raffinate, non necessariamente in tailleur, che in effetti potrebbe apparire un capo privo di originalità, lo ammetto.
Oggi originalità e visibilità equivalgono al sacrificio del buon gusto e l'eccesso regna incontrastato a tutti i livelli con esiti, spesso, tragicomici.
Anni fa, la moda era governata da una serie di regole precise, in grado di mettere tutti d'accordo, per così dire.
Ci si vestiva non solo tenendo conto dell'occasione, ma anche dell'ora del giorno e della posizione sociale occupata.
Tutto ciò serviva proprio per evitare di commettere passi falsi e comunicare, nel modo più appropriato, l'immagine giusta di se stessi legata al proprio status sociale o, come diremmo oggi, al proprio stile di vita.
Ad un certo punto però qualcosa è cambiato, come spesso accade, le regole di cui sopra sono crollate e la libertà dei costumi ha scatenato la fantasia sfrenata della moda, nel bene e nel male, certo.
Fino a giungere ai nostri giorni in cui il dress code quotidiano si è fatto sciatto, casuale, svogliato e spesso davvero brutto da vedere.
L'espressione di ciò che potrebbe apparire, solo in superficie, come una sorta di conquista sociale, ossia, la semplificazione dei costumi, degli atteggiamenti e del modo stesso di intendere la vita in generale.
Invece, a parer mio, non è altro che pigrizia, indolenza e mancanza di interesse che si riflette su molti altri aspetti della nostra vita.
Tornando ai nostri abiti, una donna che ad esempio si reca in ufficio indossando: canotta, sandali nude, shorts, minigonne, micro top con ombellico e ciccia a vista, leggings, stivali estivi, che tra l'altro non hanno alcuna ragione di esistere, e via discorrendo, sono l'espressione di ciò che considero, piuttosto, il rammollimento dei costumi. 
Sia chiaro, non ho niente contro i capi d'abbigliamento sopra citati e solo che sono convinta che ancora oggi esista un momento, un luogo ed un'età giusta per ogni abito.
Scoprirsi troppo in ufficio è considerato indecoroso, potremmo benissimo farlo altrove, nel tempo libero.  
Se ci pensate un attimo, a volte capita di incontrare delle donne che sembrano diverse dalle altre, che hanno qualcosa di speciale, tanto che vorremmo poter chiedere loro dove hanno comprato tutto ciò che indossano.
Vi è mai capitato?
A me si..
Credete che potreste essere voi una di quelle donne speciali?





Provate un po' a chiederlo a lei!
(il diavolo detesta la pigrizia) 





 


martedì 1 luglio 2014

#DICORSA Questione di felicità!

Riprendo a scrivere dopo un altro periodo di riflessione e di duro allenamento alla felicità.
Vi pare cosa da poco?
La felicità è il sale della vita, tutti la conosciamo e malgrando ciò ci sfugge.
Ha molti aspetti e spesso giunge attraverso vie imperscrutabili. 
Non è affatto scontata, anzi è dura da conquistare, ci vuole impegno costante.
Io ultimamente la felicità me la sudo, letteralmente!
Infilo le mie affidabili sneaker e vado a correre..
Se cercate un nesso tra felicità e corsa, allora evidentemente non avete mai fatto una corsetta in vita vostra!
Io corro per sentirmi felice e quando inforco le stradine del parco, munita di ipod e comincio a correre sento che piano tutto defluisce.
Lascio andare via tristezza, rabbia, stanchezza, delusione, errori e sconfitte.
Tutte quelle sensazioni negative e inutili che non desidero che appartengano alla mia vita. 
Desidero essere sincera fino in fondo con voi: è maledettamente faticoso sopratutto all'inizio, tuttavia il segreto è continuare a farlo, semplicemente correre.
Non c'è bisogno di dover dimostrare agli altri quanto siete brave, toste, resistenti.. ne quanti km fate... o cosa diavolo state indossando. 
Francamente infischiatevene del giudizio altrui e anche di questa moda, senza senso, di dovervi mostrare belle anche sotto sforzo.
Io di solito al ritorno dalla mia corsetta, sopratutto se becco l'acqua, sembro una pazza furiosa, ma non ha importanza perché mi sento felice.
Inoltre correre mi consente di non fuggire e di trovare in me la forza emotiva per affrontare le sfide della vita.
Quest'anno ho tirato su l'asticella e mi sono data degli obiettivi piuttosto ambiziosi da raggiungere e per tenere fede a me stessa ho bisogno di essere forte.
Tutta la forza che posso succhiare via dalla fatica della corsa e dalla felicità del risultato finale.
Naturalmente non posso certo sottovalutare che la corsa mi fa bella e rassoda il lato B.
Vi pare una cosa da poco?

Nb: se andate a correre non dimenticate di postare le vostre immagini con l'hashtag #dicorsa  
   
    




  Felicità è correre al mare #dicorsa
     
   
      
   




   

 
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