Fashion Consultant & Personal Shopper

I'M NOT A FASHION BLOGGER, I'M A BLOGGER FASHION

venerdì 29 aprile 2011

UNA PARIGINA A TORINO...



Oggi vorrei parlarvi di una delle mie ultime letture modaiole, La Parigina di Ines de la Fressage.



Ho atteso questo libro con curiosità ed anche con una certa aspettativa.
Stupenda 50enne Ines, fresca, semplice, riesce ad essere sempre elegante anche con indosso un mocassino.
Ines de la Fressage ha vissuto molte vite, è stata icona Chanel negli anni '80




stilista, imprenditrice, ha affrontato molte crisi, difficoltà e cambiamenti.. insomma è una che avrebbe qualcosa da raccontare e a me, di solito il punto di vista di una come lei...interessa!
Ines è una vera icona di stile...di vita.










La Parigina è un libro divertente, colorato, con una grafica accattivante, è pieno zeppo di suggerimenti ed indicazioni davvero carine su come fare per imitare al meglio lo chic della donna di Parigi.
E' una via di mezzo tra un libro ed un diario personale.


Alcune pagine...





Troverete una montagna di regolette da mettere in pratica per trasformarvi in una parigina, forse si tratterà di regole già sentite ma comunque da tenere in considerazione.
Qualche esempio?
Eccovi servite direttamente da La Parigina una nota di stile che trovo interessante:

Decontestualizzare è vincente!
"Alla larga dai coordinati" è il grido di guerra da tenere sempre presente.
Decontestualizzare un capo invece di accettarne l'uso canonico è lo sport preferito della Parigina.
Aggiungere un paio di dettagli vagamente assurdi può dare risultati follemente eleganti.
Mixare comporta ovviamente dei rischi, e si fa presto a incappare in un fashion faux pas.
Ma la Parigina troverà sempre il modo di trasformare uno sbaglio in un tocco di stile.
La vera Parisienne sa anche usare con cautela le classiche regole dell'eleganza e mandare all'aria il fatidico BCBG (Bon Chic Bon Genre).....

Inoltre troverete anche tutta una serie di dritte riguardo quei luoghi nascosti assolutamente da visitare della Parigi Chic di Ines!
Dai mercatini ai negozietti, le librerie, le caffetterie, i musei fuori dai classici circuiti, gli Hotel di charme più nascosti e i ristorantini dallo squisito gusto francese..luoghi segreti che non ti aspetti!
Confesso che questa è la parte che preferisco di questa guida allo chic parigino.
Ho rimediato una gran bella voglia di ritornare ha Parigi!
In quella Paris dal romanticismo genuino, autentico e senza fronzoli, quel romanticismo che piace anche a chi non si professa romantico...proprio come me!
Perciò se avete in programma un giretto nella Ville Lumiere, prima di acquistare la solita guida turistica considerate questa guida allo chic parigino!




giovedì 21 aprile 2011

GUERRIGLIA A SUON DI SPRUZZI -Consigli pratici per affrontare una visita in profumeria-



Di Maria Chiara Laurenti




Fino a qualche tempo fa, nella cartella “piaceri, benessere” del nostro cervello, la voce PROFUMERIA occupava una degna posizione.


Bene, per quanto mi riguarda, ho trasferito la voce alla cartella “stress”.


E' pazzesco. Non fai in tempo ad entrare e già vieni assalita da quattro commesse (nulla contro la categoria) che dispensando sorrisi ti indicano il nuovo profumo dell’Armani di turno, insistono nel farti provare la nuova crema anti-rughe pubblicizzata da Jane Fonda (cafona!), ti spruzzano bouquets fioriti, agli agrumi, ti propongono rossetti, ombretti insomma.. qualora fossi uscita con la bella speranza di andare a trascorrere qualche momento piacevole… esci e ti catapulti verso il primo caffè pronta ad ordinare una bevanda energizzante!!!


E’ dunque utile studiare un piano d’azione preventivo:


-idee chiare (so cosa voglio e non mi lascerò forviare)


-passo deciso verso la meta (sguardo fisso verso lo scaffale individuato)


Una volta capito che partire da casa con un’idea è assai vantaggioso…. nada! L’inghippo c’è ugualmente!!


Entra ora in gioco la parte marketing; e’ vero, il mercato è sovraffollato dall’offerta, chiunque fa di tutto per distinguersi ed essere riconoscibile.. una bella confezione può anche giustificare una Fragranza mediocre ma cavoli!!!!! Devi anche essere diplomata alla scuola Radioelettra per aprire un profumo.


Oltretutto forse, per la prima volta lo hai acquistato proprio perché ti piace quel bouquet, e basta! Non ti interessano il packaging, la bottiglietta, la marca …. Per una volta!!!!!!!!


Appello al designer della collezione di profumi Gaultier… belli eh.. ma un apriscatole da borsetta non è ancora stato inventato!!!!!










venerdì 15 aprile 2011

LA T-SHIRT DELLA BAND DEL CUORE!!


Speravo di riuscire a scrivere questo post prima, subito dopo il concerto dei grandi Jamiroquai... sempre in perfetta sintonia temporale con tutti gli avvenimenti e gli accadimenti che animano la mia vita quotidiana.
Ma ahimè io evidentemente non riesco sempre a stare al passo con il tempo!!
Non c'ho il fisico!!!
Anzi..sarebbe più corretto dire che non ho il tempo di fare tutto.
Avrei voluto un po' annoiarvi con il racconto del concerto, avuto luogo il 2 aprile scorso al palaolimpico qui a Torino e di come Jason Kay che, io adoro come fosse un dio, riesca ancora a farmi sentire la Cosmic Girl di qualche anno fa...
Potrei continuare a scrivere di come sia fantastica la sua musica, la sua voce, del suo ritmo...di come vorrei restare a guardarlo, cantare e ballare sul palco per ore...senza sosta!
Sono una di quelle che chiamano..Vere Fan!!
E cosa fa una vera fan al concerto della sua band del cuore?
Compra una maglietta della band..naturalmente.


Una maglietta destinata a diventare un cimelio che con gli anni invecchia e si trasforma, fino a diventare un pezzo cool da indossare e mixare ogni volta in maniera diversa.
Il revival da tirare fuori per dare quel tocco particolare e inaspettato al proprio outfit.
La regola vuole che non si può, per nessun motivo al mondo, portare la maglietta di un gruppo che non si è mai ascoltato!
Bisogna che tutto sia autentico, dalla passione per la band, alla capacita di canticchiarne le canzoni, fino all'acquisto che deve provenire da un vero concerto.
Pena...la totale caduta di stile!
















martedì 12 aprile 2011

NON CHIAMATEMI FASHION BLOGGER!! Crisi d'identità e/o auto-celebrazione di me stessa.


E' passato ormai un anno da quando ho deciso di aprire questo spazio, pensando di farmi cosa gradita e sperimentando la vita della Fashion Blogger.
In verità non sono mai riuscita ad essere una vera Blogger...Fashion si però!!... a modo mio in questo senso avrei qualcosa da dire.
Chi ha voglia di avere tra i piedi l'ennesima Fashion Blogger che dispensa outif a botta di scatti fotografici in giro per città, eventi e manifestazioni?
Oppure una Fashion Blogger di quelle che scrivono di moda, di stile, esprimono il proprio punto di vista cavalcando la ventata di democrazia che ha rivoluzionato il sistema moda.
Probabilmente si comincia a stare stretti da questi parti... ma chissà forse c'è spazio per tutte!!
Scusatemi....trattasi solo di una crisi d'identità scaturita da una continua riflessione sui ruoli e i pesi sociali.
Ad ogni modo, io Fashion Blogger non mi ci sono mai sentita veramente..anzi ancora mi chiedo:
quali sarebbero le caratteristiche fondamentali, necessarie per essere Fashion Blogger?
Vediamo un po' se riesco a rispondere...
  • Avere personalità.
  • Saper distingue ciò che è moda e ciò che è stile.
  • Essere attenti osservatori dei fenomeni sociali e saper cogliere i cambiamenti in atto.
  • Saper scrivere....quel tanto che basta.
  • Esprimere contenuti.
  • Leggere e tenersi aggiornati.
  • All'occorrenza sapersi mettere in discussione e rivedere le proprie scelte.
  • Avere equilibrio e senso critico.
  • Essere cortesi ed educati, mai arroganti, volgari e spocchiosi.
  • Essere sempre se stessi e non seguire per forza il gregge.
  • Esprimere la propria opinione con leggerezza senza prendersi troppo sul serio.
  • Avere idee ed essere responsabile del proprio ruolo di contributor.
Ma forse questo è solo ciò che io mi aspetto da chi desidera emettere giudizi e rivendica un posticino tra coloro che tentano di intercettare lo stile in ogni dove.
In realtà mi piace molto di più il ruolo della Fashionista...

Un Fashionista è un personaggio con i proverbiali attributi....
Il Fashionista, è figlio del culto dello stile degli anni zero, anche se in realtà, sotto altri nomi - da icona a vate - è sempre esisitito.
E' attivo e dominante.
Il fashionista - al maschile, sesso forte in senso concettuale, non materiale...non segue le tendenze, nè si fa condizionare da ciò che va di moda.
Come si dice oggi, è trendsetter, non follower.
E' così indipendente e autonomo da infischiarsene di tutto e di tutti:solo per questo, gli altri lo seguono.
Certo, anche i Fashionisti hanno i loro marchi di riferimento e i loro culti integralisti: dopo tutto, sempre di gente della moda si tratta...
E' solo che il Fashionista affronta il rapporto col suo idolo -couturier, stilista o brand che sia - ad armi pari, senza servilismo; anzi con piglio fiero e deciso.
Fashionista è Sarah Jessica Parker, la Carrie Bradshaw di Sex and City...
ma Fashionista era, prima ancora che il termine venisse coniato, Diana Vreeland....

(Tratto dal libro L'abito fa il monaco? di Alberta Marzotto)

Preferirei abbandonare ogni etichetta che tenti di incasellarmi da qualche parte nel magnifico universo della moda.. e viverla liberamente!

venerdì 8 aprile 2011

SPRING HAS BECOME …fiori, colori, belle piazze e voglia di temi leggeri e leggiadri….


Di Maria Chiara Laurenti.

Le giornate si allungano, le serate si lasciano piacevolmente carezzare, l’aria si fa sparkling (frizzantina) ed iniziamo ad essere come solleticati dalla voglia di …glam ourselves up (easily speaking…esibirci in tutto il nostro splendore).

E’ tempo di rifiorire!!!

Questa volta non parliamo di magliette e camicine, dopotutto ognuno è libero di vestire come più gli piace… citando un noto movie di Allen :”basta che funzioni!”…

Però, però… chi pensa ai nostri piedi?

Abbandonati come un vecchio orsacchiotto in un angolo del baule, spesso ci dimentichiamo completamente di essi, but why???????

Forse perché collocati in un’area scomoda e poco visibile??

Sono importantissimi!!! Ci spingono, sostengono e ci conducono around the world!

Perché li maltrattiamo? Sacrificati in gabbie dorate o traballanti su tacchi vertiginosi li costringiamo a districarsi tra le strade, centri storici ed i bellissimi quanto odiosi pavé delle nostre città..

Oltre a godere di scarsa considerazione capita di renderli ridicoli proponendo calzature …poco adatte…(!?!?)..

Anyway, con la bella stagione torna la solita questione del… “che scarpa metto?”

Buttando l’occhio sui marciapiedi sabaudi ecco numerose proposte.. stivali, stivaletti, stivalini e stivaloni, tacchi a spillo, ballerine di qualsiasi colore e materiale …calze, calzine, calzette, parigine, polacchino, mocassini scarpe da ginnastica, sneakers e via cosìììììììì..!

Personalmente..appena il timido sole si affaccia dalla Mole, inizio a “pilotare le infradito!” (citaz.da Yanez, Van der Sfroos).

Insomma, in definitiva prendiamoci cura dei nostri piedini e non dimentichiamoci che anche loro hanno diritto ad un guardaroba dignitoso!!

Ecco alcuni esempi:








Anche questa è moda??
:)

martedì 5 aprile 2011

EMERGENZA MODA!!!




Nella mia personalissima idea di stile molto spazio è dedicato alla ricerca di nuova creatività, quella che scaturisce fuori dalla passione, dall'entusiasmo e dal duro lavoro.
Tuttavia non è sempre facile riuscire ad intercettare le nuove realtà racchiuse nei piccoli atelier e nei laboratori artigiani che, rischiano di restare potenzialità inespresse.
Lo so bene io che trascorro gran parte del mio tempo a macinare km a piedi per le vie della mia bella Torino, in cerca di qualcosa di speciale da infilare nei guardaroba delle mie clienti.
Ma i tempi son cambiati e finalmente Torino torna alle origini artigiane, rinnovata di nuova consapevolezza lontana dai luoghi comuni del sistema moda.
A questo proposito cito Franca Sozzani che nel suo libro i Capricci della Moda scrive:
Basta con i luoghi comuni.
La moda?
A Milano? Commerciale.
A Parigi? Creatività.
A Londra? Eccentricità.
A New York? Prodotto.

La direttrice di Vogue conclude il suo post sostenendo che:
..ovunque ci sono talenti ma sono pochissimi i luoghi dove il successo economico e quello creativo vanno di pari passo come in Italia.

Sarà così.. o forse sarà che quello che ci contraddistingue, noi italiani, è la grande ricchezza locale che recuperando le tradizioni si reinventa ogni volta in maniera sorprendente.
I miei km appiedata in giro per Torino mi conducono fino alla mostra evento Emergenza Moda curata dall'Istituto Europeo di Design, per sostenere la creatività di 12 giovani talenti del tessuto torinese.
L'evento si inserisce nell'ambito del progetto KM011, ideato da Luca Beatrice presidente del Circolo dei Lettori, esperto di moda, critico d'arte, con tantissimi interessi.
Attento osservatore e con un guardaroba, come egli stesso dichiara alla giornalista Simonetta Bosso su Shop in the City: ..degno della Wandissima, Luca Beatrice non ha certo bisogno di apparire troppo perfetto per presenziare ad un evento di moda...uno come lui può stravolgere tutte le classiche regole del Dress Code.

Non aspettatevi di vederlo indossare una cravatta!!
Avete tempo ancora fino al 10 Aprile per cogliere il mood della nuova creatività, recandovi al Museo Regionale di Scienze Naturali di via Giolitti 36, qui a Torino.
Potrete ammirare gli allestimenti curati dal Teatro Stabile di Torino che fanno da cornice alla creatività di questi giovani designer con la vocazione di mettersi in gioco e sopratutto di assecondare le proprie passioni con forza e determinazione.
Nel mio decalogo della Fashionista che non ha niente a che fare con la Fashion Victim, una delle regole fondamentali esorta a non soffermare troppo la propria attenzione sui soliti brand griffati ma di sperimentare nuovi marchi!
Questa è un'ottima occasione per fare ricerca e per rinnovare il proprio guardaroba, inserendo qualcosa di nuovo ed esclusivo.
E poi chissà.. può anche capitare di trasformarsi in pionieri e nuovi trendsetter!
Vi lascio con un anticipo delle creazioni dei designer di Emergenza Moda.


Cinzia Calarco N 22





Alice Capelli
Autopsie Vestimentaire



Gianpiero Capitani




Cinzia Debiase




Walter Dang




Angelo Di Placido




Francesca Germanetti



Angelo Lapi





Paola Paletto





Elena Pignata




Luca Sciascia



Sonia Mancino



venerdì 1 aprile 2011

GO TO LONDON AND CREATE YOUR OWN STYLE! contraddizioni e stranezze della moda

Di Maria Chiara Laurenti


Adagiata su una candida poltrona con un chai latte large with soya milk and chinnamon on top(!!!!!), dalle finestre di uno Starbucks in Regent Street, osservo il mondo che mi passa davanti.



E’ tutto a portata di mano, non ho che da prendere appunti (la Moleskine aveva precedentemente subito un training di preparazione).

Londra è come una serra. Ci vanno tutti. Chi per seminare, chi per raccogliere, chi per ammirarne i fiori.

E’ difficile, se non impossibile, riconoscere un unico stile.

Gli elementi sono splendidamente amalgamati (come potrebbe essere altrimenti? Del resto siamo nella patria di tea e porridge!!!!!)

Ognuno crea il proprio outfit più o meno ricercato, ma tutto è contaminazione, frenesia, cambiamento day by day e hour by hour .

Parola chiave : VELOCITA’.

Pensandoci bene…… le migliori collezioni nascono dalla semplice osservazione e successiva rielaborazione del modo di vestire di persone comuni incontrate magari in metro, tra un cambio di linea ed una scala mobile.(power of Tube!)

Individui “normali” ai quali probabilmente la moda non interessa, né interesserà mai.

Chiunque va ovunque senza farsi troppi problemi di etichetta (calambour casuale)!!

Massima tolleranza in un paese così rigido …

…...mah… funny English People!


Maria Chiara



Stilista emergente al Camden Market



Funny Shop!





Create your own style!


Vintage in London
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